Acqua che non disseta:
mare salato
pozzo senza secchio
Sirene terrestri cantano
La disillusione incombe grigia.
L’afa rossa del giorno si dissolve
nel marciscente verde umido della sera.
Nata senza saper niente
e ovvio sarebbe se
nel ventre
non sapessimo già tutto.
Ma nell’aprire gli occhi ti stupisci
che tutto sia diverso dal tuo dentro.
Tu non sai ancora che
fresche e dolci acque non ti spegneranno
e che la foresta delle menzogne
brucerà
attorno a te.
Il volto scavato e qualche dente in meno
Mi raccontò la mia vita di ieri
l’uomo del silenzio.
Riandava al nonno al bisnonno
e ad altri ancora.
La sua mia vita
si dipanava in me come vissuta.
Poi riprese a riannodar le reti
e in silenzio vivemmo insieme
il bianco e nero dei ricordi.
Uno sguardo terribile il tuo
ragazza afghana!
Terrore diffidenza istinto vitale
a formare
un grumo compatto
negli occhi di smeraldo.
Dura donna sarai
le illusioni capovolte in ossessioni persecutorie.
Senza parole dirai ai tuoi figli che tutto è guerra.
Accoglierai solo gli abbracci degli sguardi:
gli altri
potrebbero nascondere un pugnale.
La pioggia finita
evapora dall’asfalto
esalando miasmi.
Nella luce notturna
strisce d’acqua residue ad imitare
il mistero blu della notte.
Finge un sì il poeta pittore,
le scarpe inzaccherate,
sapendo di mentire.
Non sempre un’anima piegata
è inutilmente ripiegata.
Accade che il suo sia un inchino
alla bellezza attorno a sé.
E del ruscello l’acqua
in calma ruente
quasi solida appare
sbalzata da mano maestra
e verniciata a smalto.
Riflessi bronzei dagli arbusti a riva.