La saracinesca

Stralcio “19 SORDI”

La ragazza stava camminando lungo il viale di periferia, a testa un po’ bassa, immersa in qualche fantasticare.

  Ad un tratto tornò alla realtà e alzò lo sguardo. Sul lato opposto del viale, un po’ inoltrata rispetto ad esso, vide una casa. Le sembrò un po’ strana collocata in quella posizione rientrata, piccola anche, rispetto ai palazzi che costeggiavano il viale dalla parte della città e alle villette dalla parte della campagna: non sembrava una villa.

  Decise di avvicinarsi. La parte frontale, infatti, era prospiciente la strada come un appartamento qualsiasi e l’impressione, da lontano, di una possibile posizione rientrata rispetto a un qualche giardino era dovuta al fatto che la strada, dopo un breve tratto asfaltato, era sterrata e vi crescevano delle erbe spontanee. Ma aveva proceduto guardando verso l’alto, così lo sguardo era concentrato sul primo piano che sembrava illuminato dall’interno nonostante fosse giorno e, avvicinandosi, continuò ad osservarlo. Bel colore caldo della tinteggiatura: bronzeo quasi. Quando fu abbastanza vicina si accorse che dietro la finestra c’era un uomo che la stava osservando, un uomo dall’aspetto tranquillo, dal sorriso appena accennato. Ogni tanto abbassava lo sguardo. Istintivamente fece anche lei la stessa cosa e poté mettere a fuoco quel che di strano la aveva attratta: si accorse che al piano terra c’era una saracinesca, sicuramente a chiusura del garage. “Che strano – pensò – un’unica stanza, anche se abbastanza grande, su un garage, ma forse la casa si estende sul retro. E poi…”